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Edizione 2006

La quarta edizione del Guerre e Pace Filmfest si è svolta dal 24 al 30 luglio 2006. Nel corso degli anni il festival ha ottenuto importanti riconoscimenti istituzionali come la medaglia della Presidenza della Repubblica o il patrocinio della Presidenza del Consiglio e si è avvalso di importanti partnership con istituzioni o enti che fanno ormai parte della storia del nostro paese. L’edizione 2006 del Guerre e Pace Filmfest si è caratterizzata da un programma di alto spessore culturale e artistico.

Per questa quarta edizione, il Guerre e Pace Filmfest ha potuto contare sui fondamentali e apporti della Croce Rossa Italiana – Corpo Militare, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e dell’ Istituto Luce che con le loro attività e iniziative di alto spessore hanno contribuito ad arricchire il festival e sugli apporti della Regione Lazio, APT-Provincia di Roma, di RaiCinema e della UIP che, oltre a dare un contributo e la loro fattiva collaborazione.

La Quarta Edizione del Guerre e Pace Filmfest si è aperta il 24 luglio con due grandi eventi: la giornalista del TG1 Tiziana Ferrario ha presentato il suo libro Il vento di Kabul affascinando l’ampia platea con il racconto della sua esperienza in Afganistan, Maria Grazia Cucinotta ha presentato il film All the invisible children, di cui è interprete e produttrice.

Una serata con una grande affluenza di pubblico e con la presenza di autorità e rappresentanti delle istituzioni che hanno collaborato al festival, fra i quali il presidente della Croce Rossa Italiana Massimo Barra e il Generale dei Carabinieri Riccardo Amato.

Una delle principali caratteristiche del Guerre e Pace Filmfest è da sempre la multimedialità.

Accanto alle proiezioni cinematografiche il festival quest’anno ha visto l’organizzazione delle mostre Gli interventi della Croce Rossa Italiana nella storia e I Carabinieri: una storia in divisa, la prima per ripercorrere alcuni dei principali interventi della Croce Rossa Italiana dalle origini all’operazione Antica Babilonia con documenti fotografici, la seconda per rivivere la storia dell’Arma attraverso le divise che negli anni si sono succedute.

Due iniziative di grande portata culturale e storica che hanno consentito ai numerosi visitatori del Guerre e Pace Filmfest di poter osservare preziosi materiali custoditi presso l’Archivio Storico Centrale della Croce Rossa Italiana e il Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri.

Partner dell’Associazione Culturale Seven come nell’edizione precedente è stato poi l’Istituto Luce che ha allestito una sala con uno schermo 4×4 e relativo apparato sonoro per la proiezione di documentari ad argomento bellico prodotti o distribuiti dallo stesso. Novità di quest’anno è stata la collocazione da parte dello stesso Istituto Luce, all’interno del Forte, di un “Luce Point”, vale a dire un punto distribuzione di film e documentari del catalogo dell’Istituto Luce che ha suscitato molta curiosità e interesse da parte del pubblico.

Sempre nel segno della multimedialità, nel corso del festival sono stati organizzati quelli che vengono definiti “happenings” e “istallazioni” in spazi esterni al Forte, coinvolgendo l’intera cittadinanza.

Nello spazio antistante il Forte così sono stati collocati alcuni mezzi dell’ Arma dei Carabinieri e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

Dal passato al futuro era il titolo dell’istallazione curata dall’Arma dei Carabinieri con l’esposizione di due autoveicoli: la vecchia Giulia, ormai entrata a fare parte della nostra memoria storica, e il prototipo “159 – Alfa Romeo” che in un futuro prossimo entrerà in dotazione all’Arma.

Tra i due autoveicoli, è stato collocato uno schermo sul quale venivano proiettati continuamente materiali audiovisivi sull’Arma dei Carabinieri.

Nella parte opposta dello spiazzo antistante al Forte, era collocato un hovercraft dei Vigili del Fuoco. Il mezzo è stato poi il protagonista delle simulazioni che la Croce Rossa Italiana ha effettuato sulla spiaggia sottostante il Forte.

L’intervento di mezzi quali l’hovercraft, l’elicottero dei Vigili del Fuoco e la particolarità dell’azione svolta dai volontari della Croce Rossa hanno infatti richiamato un considerevole numero di spettatori ai quali sono stati distribuiti i materiali informativi sulla programmazione del festival.

L’affluenza di pubblico sia alle mostre sia alle proiezioni si è rivelata così superiore alle aspettative con alcune punte di affluenza che hanno fatto sì che lo spazio del Forte non fosse sufficiente ad accogliere il numero di persone intervenute. Ciò è avvenuto in occasione della serata d’apertura, ma anche in occasione di altre serate dove non erano previsti ospiti. Si pensi ad esempio alla serata di presentazione del film Munich di Steven Spielberg, un film certamente dall’alto potere di richiamo, ma che era anche in programmazione la sera successiva allo svolgimento della prima simulazione d’intervento sulla spiaggia sottostante il Forte. Il pubblico intervenuto si componeva essenzialmente di un nucleo che possiamo definire fisso, vale a dire di persone che hanno seguito quasi tutte le proiezioni previste, e una parte che invece interveniva in modo più saltuario. Notevole la partecipazione del pubblico giovane. La frequenza costante ha consentito di seguire il percorso culturale che stava alla base del programma, una sorta di cammino per osservare il fenomeno della guerra dai diversi punti di vista: la guerra del soldato, la guerra come scoop, la guerra senza armi, la guerra come vendetta, la guerra del prigioniero, la guerra come epos.

Il programma è stato concepito in modo da offrire al pubblico la possibilità di leggere gli eventi narrati nei film proiettati la sera da più punti di vista. Così, accanto al film La rosa bianca, che narra un avvenimento accaduto nella Germania nazista, sono stati presentati documentari di argomento simile come Uno specialista, Il viaggio del Führer in Italia, e Volevo solo vivere, un documentario di Mimmo Calopresti prodotto da Steven Spielberg e presentato allo scorso Festival di Cannes. Al film Texas 46, che racconta la vicenda di alcuni militari italiani prigionieri negli USA al termine della seconda guerra mondiale, è stato accostato il documentario Prigionieri in paradiso riguardante lo stesso argomento.